DELLA DEGNA E RAGIONEVOLE CONCLUSIONE DI QUESTA STRAORDINARIA AVVENTURA PER BOSSE-DE-NAGE

Prima reazione: shock! Nessuno si sarebbe mai immaginato un finale simile! Il mistico teologo di provincia aveva pensato che dopo un accanito combattimento non più lungo di cinque minuti ma che sarebbero sembrati almeno sei, The BRock si sarebbe arreso al cospetto dello strapotere del suo mistico bastone e che, avendogli recitato il brocardo dalla chiarezza sibillina:
Unica è la Forma, unici i formati dalla Forma. Tutto è Forma. La tua ribellione ti ha voluto sformante: la Sua saggezza ti ha ricondotto sulla retta via
le sue velleità sediziose sarebbero state sedate una volta per sempre. L’Alice del Paese delle Meraviglie era convinta – infatti si era già preparata con ginocchiera parastinchi paradenti tirapugni – che la battaglia sarebbe stata lunga ed estenuante, a tratti anche estremamente violenta e che si sarebbe svolta per più prove fisiche – una sfida all’ultimo sangue a braccio di ferro, un agone estremamente appassionante del lancio della giarrettiera, di cui The BRock era stato campione imbattuto per anni, una sfida a biglie sulla spiaggia, disciplina nella quale eccelleva l’Alice del Paese delle Meraviglie, per concludersi con un duello rusticano sotto le stelle e le note di Mascagni. I restanti esponenti del manipolo si immaginavano come degna conclusione dell’avventura una partita a poker, chi a rubamazzo; chi una partita a scacchi, chi a Go; c’era chi propendeva per una pizzata tutti insieme e un concordato di pace che decretare ufficialmente la chiusura delle ostilità. Da parte sua, Bosse-de-Nage, cinocefalo babbuino, non si sarebbe aspettato arrendevolezza da parte del suo antagonista, sempre assai periglioso, ma neppure contrapposizione piena: era convinto che al cospetto della sua ciurma, ed essendo in estrema inferiorità numerica, non avrebbe fatto il gradasso e che sarebbe venuto a miti consigli. Certamente le trattative per la pace sarebbero state lunghe e complicate, ma nulla che non si sarebbe riuscito ad appaniare con la concessione della ricca Kamchatka sul tabellone del Risiko. Passaggio finale, l’Ice Bucket Challenge per stabilire una volta per tutte chi fosse il più resiliente. Ma tutto questo, ora, dopo una rivelazione tanta, si rivelava del tutto inutile. Da qui lo shock della first reaction.
– Vi ho sconvolti, vero? Ahahahah! Era esattamente quello il mio intento. Sapevo che non avrei avuto possibilità affrontandovi in un combattimento all’arma bianca: siete troppo numerosi; mi avreste annichilito! Ma così facendo sono stato io a cogliervi di sorpresa! Ahahahah! Dovreste vedervi che faccia avete: siete buffissimi!!!
Al cospetto dello sconvolgimento di tutti, il malvagio The BRock che mollava tutto per andare a scrivere su Arena Philosophika si era lasciato andare ad una sguaiatissima risata senza freni inibitori. E quando si riprese:
– E se vi dicessi che ho mentito? Che la storia che vi ho narrato altro non era che fervida fantasia di un genio incompreso? Su, se fosse vero che è falsa – sarebbe come a dire che è falso che è vera – che mi direste? Ahahahah! Ma è falso che è falsa! È vero che è vera! Allora sono un mentitore! Se dico che è falsa, sia chiaro. Se è dico che vera non mento mica!
Prese allora la parola Bosse-de-Nage, cinocefalo babbuino, e espresse le sue perplessità con un saggio «’HA ‘HA» come a dire “Se anche fosse vero che non è vero che è falso, staresti comunque mentendo perché io di fratelli con quel nome non ne ho punto. Ho fratelli e sorelle, ma i loro nomi sono diversi! Per cui se anche fosse vero che non è vero che è falso, sarebbe un’affermazione falsa, ovvero generante la proposizione “è vero che non è vero che è vero”. Inventatene un’altra “fratello”! Qui non ci casca nessuno: la nostra logica è inattaccabile!”
– Ma fratellino caro, è proprio qui che ti sbagli. Io non mento, e non mento mai. Anche se mentissi, non mentirei mai comunque. Sono padrone del mio destino e se mento, dicendo di non mentire, non mento perché dico che io non mento, ma non mento in quanto se ammettessi di mentire vorrebbe dire che mi son voluto mentitore. Come mi voglio, io sono!
Il mistico teologo di provincia trasalì allibito dall’eresia, mentre l’Alice del Paese delle Meraviglie si concentrò sull’analisi dell’argomentazione come per coglierne qualche fallacia costitutiva. Bosse-de-Nage, per nulla irretito da quello sfoggio di logica era tutto deciso a confutare quei sofismi richiamando in causa la logica modale stoica, per poi trattenersi per non turbare troppo il lettore di questo articolo che è il capitolo finale della saga. Per questo motivo si limitò solamente a chiedere se avesse mentito o meno. Quando sentì la risposta di The BRock – che per la cronaca fu un nettissimo “NO!” – gli chiese, in tono garbato ma altrettanto deciso, con un «’HA ‘HA» sincero, se fosse sicuro della sua affermazione. Al che, sentendosi rispondere per l’ennesima volta un nettissimo “NO!” gli avanzò una terza domanda, in un «’HA ‘HA» stretto, come a dire “Dunque sei indeciso?”. Ma non ottenendo altro che “NO!”, ne evinse l’onestà. Ora aveva la prova inconfutabile che The BRock non aveva mentito e che egli era effettivamente suo fratello.
Con un balzo ferino il terribile antagonista del protagonista saltò dal trono sotto la cascata e piombò al centro del laghetto, con l’acqua alla gola. Bosse-de-Nage gli si avvicinò in un baleno si scambiarono uno sguardo di sfida scintille scaturivano da quegli occhi la tensione era palpabile la musica ritmava il ritmo della fine dei giochi i due allargarono le braccia come per incominciare a combattere…
– Fratellino! Disse The BRock
– ‘HA ‘HA come a dire “Fratellone!” rispose Bosse-de-Nage.
I due si abbracciarono: non avevano mai riso tanto come quella notte; non avevano mai pianto tanto come quella notte e non avevano mai vuotato così tanti bicchieri come quella notte. Dimentichi dei motivi che li avevano portati a darsi battaglia e delle finalità di questo viaggio nella Terra di Cuccagna, si allontanarono in direzione Paese, cappotto grigio, Borsalino antracite e pipa per Bosse-de-Nage, sigaro per The BRock sotto un già caldo sole di un tipico pomeriggio di luglio.
Questa è la degna e ragionevole conclusione dell’avventura di Bosse-de-Nage, cinocefalo babbuino, che sapeva dire, tra le mille (e mila) parole che sapeva dire, solamente «’HA ‘HA».
@ILLUS. by FRANCENSTEIN, 2021