KARL JASPERS – L’ULTERIORITÀ RELIGIOSA È RAZIONALITÀ FILOSOFICA?
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Religione non rappresenta, in Kant, un’origine accanto alle altre, perciò un «dominio» entro la sistematica delle fuzioni razionali. Gli è estraneo il modo più tardo di vedere la religione come una sfera della cultura. La religione è ancora, per lui, uno spazio onnicomprensivo, oppure non è nulla. Essa costituisce, nell’orizzonte complessivo della razionalità, di fronte ad ogni limite, ciò in cui la ragione che poggia su se stessa viene a trovarsi […] Quello di Kant, dunque, appare come un filosofare della ragione nel quale la ragione stessa è cosciente di essere abbracciata da qualcosa d’altro da sé, in modo tale, tuttavia, che essa non venga limitata nel suo esercizio, ma che quell’alterità sia universalmente accessibile solo grazie alla razionalità che poggia su di sé e si affida a sé. Non è solo questione concernente la verità della ragione il fatto che siano riconosciuti i suoi limiti: ha piuttosto a che fare con l’Umgreifende della ragione impedire che essa si abbandoni anzitempo all’irrazionale e, in direzione fallace, a un’anti-ragione. In tal caso, insieme alla ragione sarebbe perduto ciò che l’abbraccia, ossia l’Umgreifende della ragione
[Karl Jaspers, Il male radicale in Kant]
Nella traduzione di Roberto Celada Ballanti, Morcelliana
@ILLUS. by PATRICIA MCBEAL , 2021