STANLEY J. JAKI – GLI SCIENZIATI FAREBBERO BENE A NON OCCUPARSI DI COSMOLOGIA

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Il modo più semplice per smascherare i sofismi di Hawking, Sagan, Davies e di altri è osservare come i presupposti dei loro ragionamenti non possono essere provati scientificamente. Per esempio, essi presuppongono che l’universo fisico sia in senso letterale un universo, ovvero la totalità delle cose. Proprio il carattere totale non può essere provato scientificamente siccome non è permesso all’osservatore di uscire al di fuori dell’universo per poterlo studiare. Gli scienziati farebbero bene a non occuparsi più di cosmologia fin tanto che essi intendano per cosmo la totalità delle cose in senso stretto. Forse dovrebbero dirsi studiosi di “super-galattologia” o di “orizzontologia”. […] Naturalmente non ci si potrà aspettare che Hawking, Alan H. Guth, Weinberg e altri rinuncino alla parola cosmologia. Nel rinunciarvi essi riconoscerebbero che, pur essendo scienziati, non potranno mai diventare anche i padroni dell’universo.
[Tratto da Radio Spada, Fede e ragione fra scienza e scientismo. Intervista ad uno scienziato benedettino, 2016]
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