ALE(TE)TIZZARE

In tema di fatalità concezionale, il vostro Profeta, o desistenti, preferisce adottare una soluzione semihegeliana: con Hegel, egli dice che non c’è un essere ergetico inconoscibile, perché esso manifestandosi fenomenicamente si fa conoscere inergeticamente, ma, a differenza di Hegel, egli dice anche che questo essere ergetico non è una pappa che vada necessariamente mangiata tutta, sino all’ultimo cucchiaio, anche a costo di morire d’indigestione – ne può rimanere una bella dose nel piatto; e, soprattutto, in termini di concepimento fetale, il vostro Profeta dice che dev’esserci un meoumeno negativo che può non diventare realtà umanamente concepita.
È “discreta”, la verità dell’ergia: lascia gli umani liberi di non “aletetizzare” l’essere ergetico in dosi inergetiche di enti fetali (e letali); l’evoluzione è costata alla specie umana un prezzo ontalgicamente altissimo, ma, fortunatamente, essa ha anche fruttato all’Umanità un beneficio inestimabile: quello di poter lasciare il frutto sull’albero senza farlo necessariamente cadere per terra, cioè accadere su questa terra. Se aletetizzare significa realizzare fenomenicamente la verità del reale, allora è meglio immergersi definitivamente nell’oblio del Lète anergetico senza per questo dover rinascere in altri corpi.
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@ILLUS. by MAGUDA FLAZZIDE, 2021