DEL BREVE RACCONTO DELLA LUNGA STORIA DI THE BROCK

La vecchia si alzò dalla sediolina sulla quale si trovava, si avvicinò alle macerie di una casa, probabilmente la sua, e se ne tornò dove era prima con un oggetto in mano. Armeggiò per qualche attimo e costruì una sediolina ancora più piccola della precedente e vi si sistemò comoda comoda. “Per narrare buone storie – così disse quasi a giustificarsi – necessitano buone vedute bevute ma soprattutto buone sedute”. Una volta assunta la posizione più consona per l’attività che ora si accingeva a mettere in atto, tirò un sospirone e chiese:
– Volete che vi racconti la storia dall’inizio a da metà? Volete che vi dica subito il finale o solamente l’inizio? E se saltassi inizio e fine lasciando solo la parte centrale? Oppure volete che narri la storia non ufficiale, molto bella e avvincente, ma del tutto infedele alla realtà? È una storia bella, fa piacere raccontarla, volete che ve la racconti?
A queste domande rispose Bosse-de-Nage, cinocefalo babbuino, con un chiarificato «’HA ‘HA» come a dire “Raccontaci la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità” e in coro tutta la ciurma espresse la volontà di ascoltare dalla voce della vecchia la storia del terribile The BRock che mollava tutto per andare a scrivere su Arena Philosophika.
Al che, schiaritasi la voce, la vecchia si mise a narrare:
La storia che sto per narrarvi non è frutto della fantasia di una povera vecchia, ma la nuda verità. La sua lunghezza ci fa affondare nelle sabbie mobili di un tempo che fu, prima ancora che il tempo esistesse, lontano dagli occhi e lontano dal cuore. Non avendo però voglia di incominciare dal principio di ogni principio, incomincerei da quando The BRock ha cominciato a essere.
Era una lontana notte di estate e una fitta nevicata aveva imbiancato i prati di una regione particolarmente ostica alla vita in comunità. Il suo creatore non realizzava l’idea di aver dato vita a chi aveva dato vita. La sua idea era semplice e geniale e la realizzazione pienamente riuscita. Sapete da voi come vanno certe cose: un personaggio letterario ha il dono di venire plasmato per essere antagonista o protagonista o aiuto del protagonista o dell’antagonista o semplicemente un gregario, che non aggiunge né sale né pepe alla storia: così The BRock ha scelto la sua strada e il suo creatore non ha fatto altro che sostenerlo, creandogli intorno le condizioni perfette per una sua fioritura autonoma. Dotato fin dalla giovane età di un intelletto formidabile, non disdegnava nemmeno le attività sportive, coronando la sua prima apparizione nel romanzo La sorpresa di un giovane in qualità di primatista mondiale nei 100 stile libero sincrono, disciplina nella quale si deve saper coniugare alla perfezione prestanza fisica e freddezza mentale. Iniziò a farsi un nome nel giro della letteratura vittoriana tanto da divenire protagonista del romanzo giallo La scoperta dello strano caso della lettera rubata da Mr. Jeckil a Dr. Hyde, un intrigo internazionale ad alto tasso di suspense che lo ha visto primeggiare sui vari detective dell’Interpol Poe, Freud, Lacan e Derrida – lettura squisita, ve la consiglio vivamente. Dopo questo ruolo così importante, comparve ancora qua e là, in romanzi di bassa lega, come giardiniere in Edward mani di pasta frolla, come pasticcere in Colazione a Metropolis e in film come Frankenstein vs Commissario Rex, nel ruolo della prima vittima della Creatura. E poi di lui non si seppe più nulla.
Il suo creatore lo aveva abbandonato al suo destino, avendogli preferito un secondogenito dalla pronuncia del nome di gran lunga, a suo dire, più dolce, condannandolo pertanto a vagare in cerca di una meta e lasciandolo in balia del più cieco determinismo anti teleologico. Reietto sulla terra, relitto narrativo, il mondo letterario si dimenticò della sua esistenza e, come di solito avviene in circostanze simili, si assistette ad un travaso del mitologhema che dallo strato colto della popolazione si è insinuato nei meandri dell’immaginario popolare. Ora la sua figura abita i racconti dell’orrore utilissimi per fare addormentare i bambini monelli e le sue imprese riecheggiano nelle terre lontane.
Di lui ora si sa solamente che è stato arruolato da una ciurma di pirati che percorre in lungo e il largo il web in cerca di ignare vittime da arenare. Appena venne a sapere dell’esistenza di questa realtà non ci pensò su un attimo e mollò tutto per andare a scrivere su Arena Philosophika che raccoglie il peggio del meglio ovunque lo incontri e che può annoverare tra i membri l’Alice del Paese delle Meraviglie, il mistico teologo di provincia e altri incubi infestanti.
Questa storia non è figlia di una fervida fantasia di una povera vecchia che lavora alla costruzione di un computer quantistico, ma è una lunga tradizione che si tramanda da nonna a nipote. Io la ricevetti da mia nonna, che la ricevette a sua volta da sua nonna e così via.
Rimasti davvero senza parole, ringraziarono con tutti gli onori e omaggi la vecchia e lasciarono quel villaggio, oramai ridotto a cumulo di macerie. Bosse-de-nage, cinocefalo babbuino, esplose con un «’HA ‘HA» curioso come a dire “Voglio vedere il volto di The BRock!”.
@ILLUS. by FRANCENSTEIN, 2021