DEL NUOVO MEMBRO DELLA CIURMA DI BOSSE-DE-NAGE

Seguirono così la giovane fanciulla che li condusse dopo un viaggio di alcuni mesi nel meraviglioso Paese delle Meraviglie. Anche la mappa era tutta eccitata per il fatto che avrebbe potuto aggiornare i suoi dati inserendo informazioni su di una terra così misteriosa: sarebbe stata la prima al mondo a riportare le coordinate longitudinarie latitudinarie abituarie di uno dei luoghi più introvabili del globo! Da parte sua, Bosse-de-Nage, cinocefalo babbuino, non stava più nella pelle e decise, di concerto con il mistico teologo di provincia, di alleggerire il viaggio che si preannunciava piuttosto lungo con una disputa sui concetti di Essere e Divenire. Per tutto il tragitto i due diedero spettacolo con sfoggio di retorica di altri tempi e battute pronte degne del miglior comico dei giorni nostri. Tutti si divertirono e risero di gran gusto, compresa la giovane fanciulla – che, son parole sue, affermò di non ridere così da tempo.
Trascorsa una settimana dalla partenza, la giovane fanciulla dichiarò solennemente di esser giunti a destinazione e che la sua terra natia era proprio lì, sotto al loro naso. Non scorgendo nulla, la ciurma le chiese lumi e al che rispose prontamente con quella che a tutti gli effetti sembrava essere una formula esoterica:
Se vuoi salire, devi scendere. Scava scava nella terra del coniglio e vedrai la luce dell’aquila.
Perplessi, rimasero interdetti per qualche giorno in attesa di comprendere l’arcano. Erano ormai da troppo tempo bloccati in quella fase di stallo quando Bosse-de-Nage se ne uscì con uno spronante «’HA ‘HA» ed estrasse dallo zainetto una vanga che, una volta gonfiata per benino, assolse pienamente il suo ruolo: venne scavata una fossa così profonda e vennero fatte scoperte così sensazionali che sarebbero degne di uno spin-off di questa storia, qualora l’autore avesse voglia di raccontarla. Congratulandosi per l’impresa, la fanciulla mossa a compassione mostrò loro la via: una tana di un coniglio bianco. Bisognava saltarci dentro e di lì a non molto si sarebbero ritrovati nel Paese delle Meraviglie. Fecero così e in men che non si dica si ritrovarono oltre lo specchio (che avevano trovato al fondo della tana del coniglio bianco). Finalmente nel leggendario Paese delle Meraviglie!
Quale meraviglia – su questo era davvero il paese delle meraviglie! – nel vedere le macerie, le fiamme, i resti di una civiltà tecnologicamente avanzata ed economicamente florida! Quale meraviglia nel sentire i pianti, i lamenti e le grida di dolore di una popolazione sofferente e ridotta alla fame! Quale meraviglia nel sentire dalla flebile voce di quella gente la storia delle decadenza di un nazione così potente e ricca! La giovine, allora, chiamati a raccolta i pochi superstiti, decise di raccontare agli avventori come le cose erano effettivamente andate. [Dal momento che tutto ciò richiederebbe troppo tempo, e dato che l’autore non ne dispone a sufficienza prima della pubblicazione del giovedì, si è deciso di riportare solamente i tratti salienti del triste racconto N. d. A.].
Tutto ebbe inizio in quel lontano giorno di inverno… Tutti erano felici, si stavano avvicinando le festività natalizie e i bambini giocavano a palle di neve tra la neve quando eccoli! All’improvviso due mostri mostruosi fecero la loro comparsa all’improvviso, senza avvertire nessuno: il tremendo Jabberwock e il misterioso Snark. Assalirono il Paese delle Meraviglie senza pietà e niente valsero i tentativi dei nostri valenti protettori: il valoroso Bianconiglio venne inesorabilmente sconfitto in una battaglia all’ultimo sangue e crudelmente cucinato secondo l’antica ricetta ligure; il coraggioso Cappellaio Matto, dopo un combattimento epico presso la Fabbrica di Cioccolato di Willy Wonca venne affogato in una vasca di produzione di gelati gusto cioccolato affogato al caffè; i fenomenali Tweedledum e Tweedledee, con i loro attacchi combinati, uno su l’altro giù, uno a destra l’altro a sinistra, uno davanti uno dietro, non resistettero all’impatto di quelle creature terribili che se li papparono in un sol boccone; e così fu per la Lepre Marzolina che finì in salmì, Humpty Dumpty che venne strapazzato a regola d’arte secondo le regole della più alta hôtellerie, Sylvie e Bruno, il Capitano e il Lustrastivali, il Castoro e il Macellaio, il Banchiere e il Fornaretto. Guardate il povero Gatto del Cheshire – che si era nel frattempo avvicinato quatto quatto -: ha visto morire molti suoi amici e compagni d’arme felini e se prima era almeno un sorriso senza gatto, ora non è più nemmeno quello! Senza difese, venne fatto scacco matto al Re che non potendo più muoversi venne in pratica detronizzato. Nemmeno il sacrificio della Regina Bianca e della Regina di Cuori potrà salvare il nostro sire: il Re sta morendo!
E tutto questo perché quel malvagio di The BRock ha aizzato con violenza inaudita quelle ancestrali potenze! Da quando ha mollato tutto per andare a scrivere su Arena Philosophika il delicato equilibrio delle forze si è spezzato e ora siamo in balia di energie che trascendono la comprensione umana…
Al sentire questa triste storia Bosse-de-Nage, cinocefalo babbuino, emise un «’HA ‘HA» di conforto per tirare su l’animo a quelle persone disperate. Tuttavia, essendo un inguaribile ottimista e sempre pronto all’avventura, fu veramente emozionato dall’idea di aver di fronte a sé la leggendaria Alice del Paese delle Meraviglie e si decise a chiedere conferma della sua intuizione. Al che la giovane rispose:
Io sono l’Alice del Paese delle Meraviglie… Anzi, ero l’Alice del Paese delle Meraviglie. Ora sono l’Alice di un paese distrutto…
Di fronte a tanta demotivazione, il manipolo si raccolse in riunione e venne presa una decisione che avrebbe modificato per sempre la storia di questa narrazione delle avventure di Bosse-de-Nage. Prese la parola il cinocefalo babbuino e con un «’HA ‘HA» interrogativo avanzò la proposta, come a dire “The BRock è anche per noi l’antagonista del protagonista e nostro acerrimo nemico: ti vuoi unire alla ciurma?”, e quando l’Alice del Paese delle Meraviglie rispose di sì, la gioia fu immensa.
Bosse-de-Nage, cinocefalo babbuino, invitando a ripartire immantinente, lanciò un «’HA ‘HA» di battaglia che non lasciò certo indifferente The BRock.
@ILLUS. by FRANCENSTEIN, 2021