DELL’ULTERIORE INSIDIA AVANZATA A BOSSE-DE-NAGE (PARTE I)

Con il neoacquisto la formazione si avvicinava sempre più a raggiungere la completezza in tutti i ruoli: insuperabili difensori infallibili attaccanti valenti riserve. Il manipolo era così composto: cinque uomini + il mistico filosofo di provincia + Bosse-de-Nage; due cavalli da tiro + due cavalli da corsa + due cavalli a dondolo; due cani da caccia + due cani da guardiania + due cani peluche; due pappagalli muti + due pappagalli logorroici + due piccioni viaggiatori per inviare dispacci con maggior celerità (la connessione internet, difatti, nella Terra di Cuccagna è altalenante e troppo poco affidabile). Con un gruppo così non potevano temere nulla.
Stavano avanzando gagliardi in una radura aperta ai quattro venti, quando non seppero più individuare la via. Chiesero al mistico filosofo di provincia che era originario di quelle lande a loro così sconosciute, ma, estremamente rammaricato, dovette ammettere di non sapere ove si trovassero. Aveva perso la trebisonda, molto probabilmente lasciata nella Gola Profonda prima della partenza, e senza quella, così disse, sarebbe stato impossibile trovare la direzione corretta. Consultarono allora la mappa, rivolgendole domande mirate e specifiche, sperando che almeno lei potesse aiutarli una volta per tutte. Interrogata per benino vennero a sapere di essersi arenati nella Grande Pianura Piana, una depressione pianeggiante al di sotto del livello del mare, ma sulla via per la quale si sarebbero dovuti incamminare non si trovava traccia di informazione alcuna. Quando lo sconforto si faceva forte, Bosse-de-Nage, cinocefalo babbuino, prese la palla al balzo con un gran tiro che impressionò tutti per l’alto coefficiente di difficoltà e l’ineccepibilità dell’esecuzione: suo dovere era tirare su gli animi nei momenti – che arrivano sempre quando si intraprende un viaggio ai limiti dell’impossibile – più bui. Così, con un chiarificato «’HA ‘HA», pronunciò un discorso che gli valse il premio come migliore discorso dell’anno [ovviamente qui, per motivi di spazio, non ci è possibile riprodurlo per intero, motivo per il quale ci limiteremo a fornirne l’ossatura, in modo tale che il lettore possa seguirne lo sviluppo logico:
dopo una prima disamina dettagliatissima sulle Historiae calamitatum nella letteratura classica e a seguito di un’attenta analisi etimologica della parola resilienza, il cuore dell’argomentazione si focalizza sulle ultime scoperte neuropsicologiche in fatto di trattamento da stress postraumatico e infine si sofferma a scandagliare le recentissime tecniche ipnotiche. La conclusione, tutta incentrata sul potenziamento cognitivo tra motivazionismo e intuizionismo, supera una volta per tutte i paradigmi New Age Nouvelle Vague Belle Époque Buisiness School per approdare a un più concreto Pensiero Praticante, N. d. C.].
Al termine del discorso presero nuovamente in mano la mappa e questa volta, con la mente perfettamente schiarita, individuarono con imbarazzante facilità la direzione: allo loro spalle si stagliava un cartello con su scritto: PER ANDARE, DOVE DOVETE ANDARE, ANDARE DI QUI e con una freccia che segnava il passaggio. Il sentiero portava dritto dritto verso una foresta fitta fitta. Però essendo la stagione in cui cadono le foglie, la vegetazione non era rigogliosa per cui sarebbe stato impossibile perdersi una volta inoltraticisi dentro. Capirono immediatamente che dietro quel cartello vi era la losca figura di The BRock, il cui unico intento era quello si sabotare la loro spedizione. Quante risate che si fecero a pensare a quel maldestro tentativo per metterli nel sacco!
Come che sia, decisero di non intraprendere quella via su consiglio di Bosse-de-Nage – “Faremo solamente il suo gioco” aveva specificato il mistico teologo di provincia appoggiando il cinocefalo babbuino – e si diressero conseguentemente nella direzione opposta. Ma, è proprio vero, la malvagità del minaccioso The BRock che mollava tutto per andare a scrivere su Arena Philosophika, non conosce limiti e di lì a poco, come non si sa ancora ora, si ritrovarono a brancolare senza meta nella Grande Pianura Piana, e per giunta all’imbrunire, ora in cui, così lessero tra le pagine de Nel Grande Libro delle Creature che popolano la Grande Pianura Piana all’imbrunire, volume assai pregiato scritto con dovizia di particolari sorprendenti da Lo Studioso e illustrato con tavole professionali dall’Illustratore/Fumettista, brulicano creature che nessuno vorrebbe avere la sventura di trovarsi di fronte.
Gliel’aveva fatta! Il malandrino The BRock questa volta aveva superato le loro aspettative, dimostrandosi scaltro e infinitamente malvagio, senza scrupoli, calcolatore e ambizioso. Senza dubbio il perfetto antagonista del protagonista. Aveva fatto credere loro che la minaccia sarebbe giunta da una via mentre stava preparando la trappola mortale dalla parte opposta! Un gioco di diversione cognitiva che li aveva colti del tutto di soppiatto. Praticamente ha saputo rigirare a suo favore la perspicacia del gruppetto per farlo cadere nelle sue mani! Un piano tanto perverso quanto geniale – bisogna onestamente ammetterlo.
E così Bosse-de-Nage e i suoi compagni si trovarono dispersi nel posto, all’imbrunire, più pericoloso della Terra di Cuccagna.
FINE PRIMA PARTE
@ILLUS. by, FRANCENSTEIN, 2021