FINALMENTE DELL’INCONTRO TRA BOSSE-DE-NAGE E IL MALVAGIO THE BROCK

La terra era completamente riarsa, le foglie, quelle poche che erano rimaste sugli alberi, erano tutte rinsecchite, le pozze del tutto prosciugate. Rombavano i tuoni da lontano e la pioggia scrosciante precipitava là, ma non qua. Un torrido vento del nord si spartiva le folate col gelido zerifo del sud: nella stessa giornata era caldo caldo e freddo freddo, come caldo freddo e freddo caldo. Un clima inospitale aleggiava su quelle lande desolate laddove – e questi cataclismi ne erano palese segnale – era passato il malvagio The BRock che mollava tutto per andare a scrivere su Arena Philosophika. Se la vegetazione soffriva, sorte non meno avversa era quella dei poveri animali da cortile da campagna da compagnia selvatici: i polli nei pollai erano diventati fragranti e croccanti polli arrosto con patate, i maialetti succosa porchetta di Ariccia, gli uccelletti del cielo accompagnavano una cremosa polenta invitante… Invano frange di animalisti e ambientalisti avevano cercato di preservare la biodiversità di quei luoghi un tempo ameni: anche loro erano stati spazzati via dalla furia vendicatrice dell’antagonista del protagonista.
Rimasti scioccati dalla crudeltà assoluta, il piccolo manipolo sopravanzava velocemente intenzionato ora più che mai a fermare colui che aveva trasceso i limiti della sopportazione. Di certo, però, non veniva meno una eccitazione, o meglio una curiosità eccitata: Bosse-de-Nage, cinocefalo babbuino, in primis, ma anche il mistico teologo di provincia in secundis e l’Alice del Paese delle Meraviglie in tertiis – tanto che il mistico teologo di provincia e l’Alice del Paese delle Meraviglie si scontrarono per lungo tempo riguardo a chi spettasse l’ordinamento in secundis o in tertiis – smaniavano dal desiderio di incontrare finalmente chi avevano così a lungo cercato. Volevano vedere se il suo aspetto fosse fedele ai racconti che se ne facevano. Alcuni dicevano avesse tre teste e che fosse il padrone del Cerbero infernale – è risaputo infatti che i canidi assomigliano al loro padrone; altri che i suoi occhi erano ardenti come la brace e che incenerivano lo sventurato che avesse osato incrociare il suo sguardo; altri ancora che fosse bellissimo e che con il suo fascino ammaliante avesse sedotto madre mogli figlie financo nonne bisnonne, le quali, in balia del suo potere, si riteneva avessero lasciate le proprie abitazioni per seguirlo sulla via della perdizione.
La sua malvagità aveva trasceso i confini territoriali e il rischio di una sua improvvisa e imprevista venuta gettava nel panico più oscuro i cuori e le menti di intere generazioni. Grande giocatore di carte, gira voce che abbia vinto molteplici tornei di poker bluffando come pochi altri al mondo, arricchendosi a dismisura in modo sufficiente da comprare i diritti per un altro famoso gioco di carte assai amato dai più piccini: UNO. Ora controlla oltre l’80% del traffico da bisca clandestina, gestendo un impero del malaffare che lo rende l’uomo più ricercato dall’Interpol dalla Cyberpol dalla Polfer. C’è chi giura, ma è bene dubitare di tale deposizione, che The BRock sia un poeta e che abbia creato un cartello poetico grazie al quale si è posto apicalmente nel settore merceologico Poesia e poeti. Da questa posizione di forza comanda quali autori pubblicare e quali no. Il suo è un club molto ristretto e non tutti i poeti hanno l’onore di farne parte: è estremamente esclusivo. C’è chi pensa che The BRock non sia mai esistito e che forse un giorno esisterà, ma che sicuramente non esiste ora. A sostegno della loro ipotesi portano come dimostrazione decisiva il fatto che se ne parli solamente su Arena Philosophika, prova più che sufficiente per screditarne l’esistenza nel mondo comune. Concludono affermando l’alta probabilità del fatto che sia nient’altro che il personaggio di una serie di racconti bislacchi, scritti per diletto più che per amor di verità. Pochi, molto pochi, praticamente tutti quelli che non lo conoscono, non ne hanno mai sentito parlare, né sembrano essere interessati a venirne a conoscenza.
Questo sono voci di corridoio voci di popolo voce di Dio: ingigantiscono sempre o riducono a insignificanza ciò le cui conseguenze possono rivelarsi devastanti. Se anche il malvagio The BRock si rilevasse un decimo di quanto qui raccontato, allora si sarebbero trovati al cospetto di una delle creature più aberranti dell’intera storia della Terra di Cuccagna. Per questo la curiosità montava sempre più, come ben ebbe a esprimere il tonante «’HA ‘HA» di Bosse-de-Nage.
Lo sentivano vicino sempre più vicino; ne avevano seguito le tracce nelle foreste nelle paludi in alto mare in alta montagna, gli si erano piantati alle calcagna, ma era riuscito a scampare ogni singola volta. Era sempre stato un passo davanti a loro, costringendoli ad inseguire continuamente, per terra per mare per aria. M questa volta le cose sarebbero andate diversamente la pista da seguire era chiara e netta: sarebbe stato impossibile fallire ora.
La caccia li condusse in una insenatura nascosta tra alte montagne rocciose. Una volta penetrati nel fitto della foresta, lo spettacolo che si aprì di fronte alla ciurma la lasciò esterrefatta: un ameno laghetto dalle limpidi acque azzurre, un arcobaleno dai mille colori, alberi da frutta che davano sempre frutto, vegetazione lussureggiante e fauna multicolore. E poi lei, dal lato apposto all’entrata, direttamente di fronte a loro: una cascata immensa, talmente alta da non potersi vedere la sommità. Sopraelevato rispetto al gruppetto, sotto la cascata vi era un trono. Su di esso poggiava, gambe accavallate, sigaro fumante in bocca e sorriso borioso, il malvagio The BRock:
– Qual buon vento, mio caro. Ti stavo aspettando, e non sai da quanto… Finalmente ci incontriamo vecchio mio: finalmente potrò chiacchierare a tu per tu con te, caro Bosse-de-Nage…
@ILLUS. by FRANCENSTEIN, 2021