QUANDO BOSSE-DE-NAGE REALIZZÒ IL MATCHING D’INTENSITÀ
Era da poco tempo che la scoperta delle scoperte della termo-dinamica, peraltro scoperte da tempo, aveva piombato Bosse-de-Nage, cinocefalo babbuino, in uno studio quieto e giulivissimo e già i primi risultati – economici beninteso – avevano riempito le pagine dei giornali più scettici del tempo. La termo-dinamica – è bene precisare -, come è risaputo, è quella branca del sapere scientifico che si occupa di spiegare, attraverso accurati esperimenti scientifici, esperienze sensate e calcoli alla mano, come da un corpo in movimento si possa generare calore.
Spinto da una sempre crescente pletora di scritti e documentazioni profferte alla causa da insigni scienziati delle più prestigiose università – tra le quali spiccava senza dubbio l‘Universale Università Impopolare che raccoglieva nei suoi laboratori le più illustri menti delle più illustri famiglie – e animato da uno spirito di profondo acume scientifico, Bosse-de-Nage si concentrò a lungo: per tutta la durata di due settimane che sembravano almeno tre, non fece altro che sperimentare e calcolare, studiare e provare, riprovare e riipotizzare. Alla fine di queste tre settimane che sembravano almeno quattro, diede alle stampe un opuscoletto corposissimo dal titolo quanto mai esplicativo: Della Termo-dinamica, ovvero di come un corpo freddo ne riscaldi uno caldo.
Riportare tutte le equazioni matematiche di quel tomone sottilissimo porterebbe via quattro settimane che sembreranno almeno cinque, per cui riteniamo opportuno menzionare, senza prolissi riferimenti squisitamente algebrici, solamente le due nozioni capisaldo, in linguaggio naturale. Chiunque voglia sottoporre a esame la bontà dei colcoli di Bosse-de-Nage può, prendendosi cinque settimane che sembreranno almeno sei, cimentarsi senza problemi partendo dalla propria esperienza quotidiana.
Questo è uno degli esperimenti, il meno probabile, degno di menzione. Utilizzando una comunissima autovettura, la si lanci a grande velocità per una discesa e si dica al conducente di frenare prima che l’automezzo raggiunga la vallata, onde evitare incidenti spiacevoli. Prima della partenza, un sensore centigrado viene inserito all’interno dello pneumatico con il fine di misurarne la temperatura in modo tale da riscontrarla costantemente durante la marcia e conseguentemente viene registrata anche la temperatura della strada sulla quale lanciare l’autovettura. Una volta fermata la macchina alla fine della frenata si combaciano i dati forniti dal sensore centigrafo: la temperatura dello pneumatico risulta sensibilmente incrementata così come quella dell’asfalto.
Da qui i due principi ultimi (tratto da Della Termo-dinamica, una pagina a destra)
1) La forza di attrito esercitata da un corpo in quiete riscalda un corpo in movimento;
2) un corpo freddo ha la tendenza a riscaldarsi tanto quanto riscalda il corpo caldo che (scilicet: il corpo freddo N. d. A.) riscalda.
Da ciò si dimostra chiarissimamente che la Termo-dinamica è la scienza che studia l’effetto riscaldante di un corpo freddo su di uno caldo.
Concluso con successo questo studio in sei settimane che son sembrate almeno sette, e ottenuto un enorme successo economico grazie alle sue scoperte dovute alla scoperta della termo-dinamica, Bosse-de-Nage proruppe in un furibondo «’HA ‘HA»: come comparare le entrate finanziarie con i suoi strardinari progressi scientifici?
Fu quella la prima volta che Bosse-de-Nage realizzò il matching d’intensità.
@ILLUS. by FRANCENSTEIN, 2020